LIEVI E PRECISI COME DETERMINATI VOLI
E’ un dialogo tra diversi linguaggi questo progetto realizzato dall’Accademia di Belle Arti di Brera e l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, tra scienza e arte, tra vita reale e immaginazione, tra figure e pensieri. Un progetto nato dalla collaborazione tra gli studenti della scuola di pittura e del loro docente, il prof. Stefano Pizzi, e gli studenti che hanno frequentato o ancora frequentano il corso di fotografia che svolgo.
A monte, la stima e il rispetto professionale tra colleghi, il rapporto di fiducia e il coinvolgimento progettuale tra studenti e docenti, l’interesse per una ricerca artistica “fuori luogo”, se si considera che questa ricerca ha impegnato tutti noi in una location decisamente inusuale rispetto alle sedi solitamente dedicate alla ricerca artistica.
Parte integrante per la riuscita del progetto sono stati i medici e tutto il personale sanitario dell’Istituto, grandi professionisti a cui ogni giorno consegnano l’esito della loro malattia centinaia di pazienti.
Da questa premessa è partita la nostra produzione, dapprima con un intento di base, quello di creare una dimensione artistica all’interno della struttura, poi grazie alla disponibilità dei dirigenti il percorso ha cambiato direzione, è sorta in modo spontaneo la necessità di creare un rapporto più profondo, più intenso con tutti gli elementi e tutti i protagonisti di queste giornate.
La fotografia ha permesso ai giovani autori, studenti dell’Accademia di Brera, di approcciarsi con delicatezza ad uno dei luoghi più noti della sanità: le due realtà si sono intersecate grazie ad un linguaggio creativo, che ha permesso una significativa riflessione sui temi e procedimenti di conoscenza della ricerca scientifica. Sono stato coinvolto in questo straordinario confronto di modalità operative in tempi brevissimi, fin dai primi sopralluoghi con gli studenti abbiamo intuito la necessità di fornire un racconto che potesse riportare all’esterno i valori e la dedizione che potevamo constatare in ogni singolo settore.
A partire dal luogo, dalla logica ordinata degli spazi, ci siamo spinti all’interno, superando il dubbio che potesse essere invadente non solo la nostra presenza ma anche il nostro procedimento che richiedeva una partecipazione delle persone presenti.
Siamo stati impegnati per diverse settimane nelle riprese, pianificando di volta in volta gli incontri, scegliendo ognuno una specifica tipologia di fotografia, così da valorizzare contemporaneamente il contesto e il lavoro creativo, sottolineando sempre la volontà di offrire una coerenza stilistica con le singole personalità degli autori.
Dopo aver realizzato le prime fasi, ci è stata offerta la possibilità di riprendere anche la parte più sensibile dell’Istituto ovvero i pazienti, a volte in sala operatoria o in camera, a volte attraverso le immagini della diagnostica. Una visione della realtà quanto più possibile vicina al senso di serenità che l’Istituto è stato in grado di trasmetterci, il rapporto di coesione tra medici e pazienti è stato fondamentale per questa esperienza condotta sul campo, come la disponibilità degli stessi nei confronti delle nostre domande.
Vorrei concludere questo breve testo con una nota sulla scelta di questo libro, presentato in modo tale da non avere separazioni tra i diversi linguaggi, pittura, testo e fotografia, proprio come all’interno dell’Istituto abbiamo trovato una coesione di elementi che determina l’insieme e la forza del lavoro che viene svolto.
Cosmo Laera
LIBRO IN PDF DEL PROGETTO
moreLIEVI_E_PRECISI_COME_DETERMINATI_VOLI.pdf (8.05 MB)
